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Il Barocco oltre la Reggia...Palazzo Mondo; quindi visita a Caserta vecchia

27 February 2022

Palazzo Mondo a Capodrise

Il Palazzo Mondo, della seconda metà del sec. XVIII, è un esempio di transizione stilistica tra il gusto rococò e il gusto neoclassico di ispirazione archeologica e rappresenta perfettamente l’architettura aristocratica dell’Italia meridionale.

L’appartamento del primo piano, frammentariamente conservato, è ricco di suggestioni.

Si possono visitare un salotto rococò affrescato sulle pareti e sulla volta, la camera da pranzo, una sala dedicata ai progetti vanvitelliani della Reggia di Caserta, uno studio dipinto in giallo e decorato con bordi all’etrusca, una camera da letto con pareti dipinte in rosso pompeiano e bordi all’antica, una saletta di preghiera.

Sulla volta affrescata del salotto rococò, si possono ammirare le prospettive architettoniche dipinte dai fratelli Magri, pittori scenografi della scuola del Bibiena, e negli angoli riconoscere le figure allegoriche dipinte dal pittore Domenico Mondo (Capodrise 1723 – Napoli 1806), raffiguranti le Virtù Cardinali (Fede, Speranza, Carità) e le Virtù Teologali (Fortezza, Prudenza, Giustizia, Temperanza).

Il pittore Domenico Mondo, formatosi a Napoli alla bottega del famoso Francesco Solimena, visse a Capodrise fino al 1789, anno in cui fu nominato, congiuntamente al pittore neoclassico Wilhelm Tischbein, direttore dell’Accademia Reale del Disegno a Napoli.

Un unico tratto coloristico e una nostalgica atmosfera delineano la fisionomia del cortile giardino, chiuso tra alti muri di tufo e ambienti rustici di piano terra.

Caserta vecchia

Le origini di Casertavecchia sono ancora incerte, ma secondo la cronaca dei Longobardi meridionali scritta da Erchemperto, Historia Langobardorum Beneventanorum già nell'anno 861 d.C. esisteva un nucleo urbano denominato Casa Hirta (dal latino: "villaggio posto in alto"). Originariamente è un dominio longobardo: Landolfo di Capua alla morte di suo padre, il conte Landone, s'impossessa della città; ma lo zio, Pandone il Rapace riesce ad agguantarlo, dopo l'863 Casertavecchia fu occupata dal figlio del Rapace, Landolfo. Ma solo nell'879 con l'altro figlio del Rapace, Pandolfo, comincia la serie dei conti di Caserta.

A seguito delle incursioni saracene e alle devastazioni delle città della pianura, gli abitanti e il clero delle zone circostanti, in particolare quelli della scomparsa città di Calatia, trovarono in Casertavecchia, protetta dalle montagne, un rifugio sicuro.

Nel 1062 ebbe inizio la dominazione normanna che portò il paese al massimo livello di splendore con la costruzione dell'attuale duomo, consacrato al culto di San Michele Arcangelo. Con alterne vicende il borgo passò sotto la dominazione sveva con Riccardo di Lauro (1232-1266), il quale accrebbe l'importanza del borgo anche da punto di vista politico. Nel 1442 il borgo passò sotto la dominazione aragonese, iniziando così la sua lunga e progressiva decadenza: a Casertavecchia restarono solo il vescovo e il seminario.

Con l'avvento dei Borbone e la costruzione della Reggia, Caserta diventa il nuovo centro di ogni attività a scapito di Casertavecchia, alla quale, nel 1842, viene tolto il vescovado, anch'esso trasferito a Caserta. Nel 1960 l'insediamento di Casertavecchia è stato inserito nella lista dei monumenti nazionali italiani Da allora il borgo ha conosciuto un progressivo ritorno di interesse, legato principalmente al turismo.

Questo breve viaggio è stato di enorme interesse e in programma ne abbiamo altri.